SKIN in console all’ARENILE RELOAD – Napoli, 12 giugno 2009

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Venerdì 12 giugno 2009, a partire dalle 22:00, in console all’ARENILE RELOAD (via Coroglio, 14/B – 80123, Bagnoli, Napoli. Info: +39349/5809596, www.arenilereload.com) SKIN from Skunk Anansie. A seguire dj set di Davide Squillace e Martin Buttrich. Ingresso 15,00 €.



Deborah Anne Dyer (nota con il nome d’arte di Skin; Brixton, 3 agosto ’67), cantante e modella inglese, è stata, dal ’94 al 2001, voce e leader della nota band londinese Skunk Anansie, con la quale si vocifera una possibile reunion a breve. Torna all’Arenile Reload venerdì prossimo per una serata electro-rock in console con Davide Squillace e Martin Buttrich.
Nel ’94 forma lo storico gruppo degli Skunk Anansie, che diviene parte del movimento britrock del periodo; la formazione definitiva vede alla chitarra Ace, al basso Cass e alla batteria Mark. Skin non fa mistero di una voce potente, di un’immagine a tratti aggressiva e androgina caratterizzata dal capo completamente rasato, e di testi in parte provocatori e politicizzati.
Nel ’95 appare nel film di fantascienza cyberpunk “Strange Days”, dove esegue il singolo Selling Jesus assieme al resto della band, in centro a Los Angeles poco prima dell’avvento del nuovo millennio.
Nel 2000 collabora col gruppo cuneese dei Marlene Kuntz duettando col cantante Cristiano Godano ne La Canzone Che Scrivo Per Te (contenuta nell’album del gruppo intitolato Che Cosa Vedi) e con Maxim Reality dei Prodigy nel singolo Carmen Queasy.
Nel 2001 gli Skunk Anansie si sciolgono dopo tre album, Paranoid eamp; Sunburnt, Stoosh e Post Orgasmic Chill, con oltre 4 milioni di copie vendute in tutto il mondo e un inedito mix di heavy metal e combact pop. I singoli di maggior successo sono Weak, Charity, Hedonism (Just Because You Feel Good) e Charlie Big Potato.
Ace realizza un album solista intitolato Still Hungry, Mark diventa il nuovo batterista della band Feeder e Skin intraprende la sua carriera solista.
Nel 2002, infatti, partecipa come attrice nel corto drammatico intitolato “Hideous Man”, scritto, diretto e narrato da John Malkovich, con Gary Sinise, Arielle Dombasle, Saffron Burrows, Shaznay Lewis, Anita Pallenberg e Emilia Fox.
Pubblica il suo primo album da solista, Fleshwounds, nel 2003, raggiungendo il sesto posto in Italia e il diciottesimo in Germania nelle classifiche dei dischi più venduti. Si esibisce in tutta Europa, talvolta introducendo anche i concerti di Robbie Williams e Placebo.
Nel 2006 esce il suo secondo lavoro senza gli Skunk Anansie, Fake Chemical State, anticipato dal singolo Alone In My Room; i successivi estratti sono Just Let The Sun, Purple e Nothing But. Seguono concerti in tutta Europa, comprese importanti presenze al Rock Werchter in Belgio, ai Southside/Hurricane festival in Germania. Nel maggio 2006 partecipa al concerto del Primo Maggio a Roma, in piazza San Giovanni.
Nel 2008 interpreta il brano Tear Down These Houses su musiche di Andrea Guerra, per la colonna sonora del film Parlami d’amore di Silvio Muccino. Per questa canzone viene realizzato un originale videoclip musicale diretto dal regista Marco Salom. Tear Down These Houses riceve la candidatura al Premio David di Donatello nella categoria “Migliore Canzone Originale”.
Nel febbraio 2008 annuncia il nuovo progetto sul quale sta lavorando assieme a Timo Maas e Martin Buttrich, denominato Format 3.
Il 20 luglio dello stesso anno interpreta, durante il concerto tributo ai Beatles di Sorrento (Premio Caruso 2008), Let It Be (duettando con Sinead O’Connor), Yesterday e Here Comes The Sun (duettando con i Marlene Kuntz).
Nel settembre 2008, secondo un’indiscrezione di un giornale di Londra, gli Skunk Anansie, scioltisi nel 2001 per lasciare spazio alle carriere soliste dei membri, tornerebbero insieme nel lasso di poco tempo. La voce arriva da una dichiarazione del bassista Cass, che avrebbe annunciato che sono pronti a ricominciare con un nuovo album e un tour, muovendosi in maniera inedita e rinnovata tra le abituali sonorità rock, rave e dub e altre sperimentali e del tutto innovative.