Bravo Baboon HUMANIFY è uscito venerdì 4 ottobre

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Tornare umani: la missione dei Bravo Baboon in “Humanify”
Il trio composto da Dario Giacovelli (basso), Gianluca Massetti (piano) e Moreno Maugliani (batteria) fa il suo ingresso nella Auand Family

«Come artisti abbiamo l’obbligo di non restare in silenzio». Il trio romano dei Bravo Baboon ha una missione chiara: utilizzare la musica per raccontare storie significa disporre di un mezzo potentissimo per opporsi «a qualsiasi forma di sopruso, razzismo, abuso e mancanza di rispetto verso i nostri simili e verso il pianeta che ci ospita». È qui che nasce Humanify, il nuovo disco – finanziato da Puglia Sounds (Regione Puglia – FSC 2014/2020 – Patto per la Puglia – Investiamo nel vostro futuro) – che segna il loro esordio con la casa discografica Auand Records.

Il gruppo schiera Dario Giacovelli (basso, contrabbasso ed effetti), Gianluca Massetti (piano, synth e tastiere) e Moreno Maugliani (batteria, pad) e parte non solo da una comune esperienza precedente (nella band Atrìo), ma soprattutto da una solida amicizia, che permette a tutti e tre i musicisti di avere un ruolo attivo nella creazione dei brani. La parte compositiva è nelle mani di Massetti e Giacovelli – che mostrano come un certo gusto per le melodie cantabili e le sonorità mediterranee si unisca a una tangibile fascinazione per l’elettronica e ad abbondanti dosi di interplay – a cui Maugliani aggiunge un drumming elegante che sa farsi aggressivo nei momenti giusti.

Alla base di tutto, come racconta Giacovelli, c’è «un lavoro di ricerca e studio della musica contemporanea che abbraccia più stili. Successivamente c’è stata una parte compositiva e di pre-produzione a 4 mani con Massetti. E infine una fase in post produzione che ha aggiunto la componente elettronica. Alcuni brani sono stati concepiti come una storia in divenire, con una struttura aperta e momenti dinamici molto diversi all’interno anche dello stesso brano. Altri hanno caratteristiche strutturali che appartengono al mondo del jazz. Altri ancora sono basati su un flusso musicale dettato dal groove e dal senso di loop appartenente al mondo dell’hip hop». Nella tracklist spuntano anche nomi di colleghi attivi sulla scena romana come Simone Alessandrini (sax alto), Francesco Fratini (tromba), e Carolina Bubbico (voce).

Ma se l’arte è il mezzo, il fine dei Bravo Baboon è quello di prendere una posizione: «In un’epoca come la nostra abbiamo deciso di raccontare storie con la nostra musica e di provare a sottolineare quanto sia importante ritrovare il senso di umanità». Oltre a essere il titolo del disco, “Humanify” è anche il primo singolo ufficiale e l’unico brano cantato: «È il pezzo più ibrido di tutto il disco – aggiunge il bassista – c’è il jazz, il pop, il groove. Ci rappresenta al 100%. Anche il nostro nome, Bravo Baboon, è un modo ironico di apostrofare l’essere umano con un ‘bravo scemo’, dato che anziché evolverci stiamo tornando indietro».