VALLANZASKA | Un bellissimo compleanno dipinto di giallo

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Si intitola “Orso Giallo” il nuovo disco dei Vallanzaska. E all’indomani della resa da parte degli Elio e le Storie Tese direi che cade a fagiolo un lavoro che attinge anche – e non solo – dalla scuola milanese di quel certo modo di fare satire e teatro, di coloro che da anni hanno usato la musica per raccontare il nostro paese e la nostra vita ma disegnata per ridere e tirar via i cattivi pensieri. Un anestetico efficace contro la cattiva sorte. In questo disco di santo ska italiano, di gocce scure americane e di quel reggae in levare che fa tanto giamaica, i Vallanzaska canzonano perfino l’Isis e il terrorismo. Emblematico singolo di lancio “L’Assessore” e determinante la chiusa con un titolo assai storico: “Donald Trump”.

 

 

Si sciolgono gli Elii… un commento a caldo da chi probabilmente ha la forza di raccogliere un’eredità così importante?

Uno dei nostri gruppi preferiti, per via della loro incredibile creatività hanno però anche quasi monopolizzato il concetto di novità e di trovata, lasciando agli altri quel poco che restava. Non è demerito della rimante scena demenziale, è tutto merito della loro genialità. Non importa quanto tu sia bravo, l’hanno già fatto gli Elio e le Storie Tese. Noi facciamo il nostro, come sempre, ma non ci sentiamo certo i “nuovi elioelestorietese”. Siamo i cari vecchi Vallanza.

 

Che poi diteci: ma quanto secondo voi ormai questi divorzi sono strategie commerciali a scopo di lucro?

Tantissime, direi la maggior parte di esse.

 

E i Vallanzaska, oggi, si sentono appunto investiti di qualche eredità?

No assolutamente no, noi siamo appena usciti con un album nuovo, ma nuovo in tutti i sensi per cui stiamo pensando solo a quello. Però allo stesso tempo suoniamo da 25 anni e ci piace sapere che ogni tanto vengano fuori gruppi ska alla Vallanza anche per i testi.

 

Sono 25 gli anni di carriera. La prima grande trasformazione dagli esordi fino a questo “Orso Giallo”… ?

Esatto, direi però piccola grande trasformazione. Ci siamo trovati a scrivere brani ska e brani dub, disco, cantautoriali e ballad. Il motivo risiede nella voglia e nel coraggio artistico di lasciare spazio a nuovi generi quando una determinata canzone senti che lo richiede. E non per forza trasformarlo in levare perché siamo i Vallanzaska. Il disco è stato registrato da Michele Gas Castagna che ha seguito le registrazioni riuscendo a dare quel suono pulito e non ridondante che abbiamo cercato in studio.

 

Che il vostro Ska sia divenuto più maturo non c’è dubbio. Che sia anche un pizzico internazionale anche. Ma che sia anche meno ambizioso per stranezze e trasgressioni? Possiamo dirlo?

Puoi dirlo sì, ma non sono d’accordo, perché noi lo consideriamo un disco strano, da cui la copertina che raffigura qualcosa di strano, un orso giallo. Per noi un disco come “Orso giallo” è pura trasgressione. Però nelle canzoni ska contenute forse sì che ci sono meno stranezze. Meno ambizioso invece no perché ne siamo innamorati.