Peter Cincotti@HART, Napoli

0
782

Dopo una pausa discografica durata cinque anni, Peter Cincotti è tornato in tour per presentare il suo nuovo disco “Long way from home”. Quattro le date in Italia, dopo Bologna e Roma, e prima del mitico Blue Note di Milano, il cantante pianista e songwriter italo-americano è stato accolto, giovedì 15 dicembre, insieme ai suoi due musicisti Lex Sadler (basso e sintetizzatori) e Joseph Nero (batteria) da un pubblico numerosissimo nei locali dell’HART di Napoli per i concerti organizzato dall’Associazione Napoli Jazz Club diretta da Michele Solipano.

Peter Cincotti è un enfant prodige: a soli dodici anni incomincia già ad esibirsi in alcuni clubs di New York. Frequenta poi la Columbia, e a soli 18 anni riesce ad ottenere un contratto con la Concord Records, con cui viene realizzato il primo disco che porta il suo nome nel marzo 2003. Il successivo ON THE MOON (2004) conquista il secondo posto della classifica di Billboard. Nel 2007 realizza il singolo “Goodbye Philadelphia”, che lo fa conoscere ancora di più al grande pubblico. Nel 2009 è la volta di EAST OF ANGEL TOWN, prodotto da David Foster (già mentore di Michael Bublé) e nel 2012 il suo quarto album METROPOLIS. Dopo aver partecipato al suo disco, a febbraio 2013 duetta con la cantante italiana Simona Molinari al Festival di Sanremo con i “Dr. Jekyll e Mr. Hide” è la felicità”.

Scritto, arrangiato e prodotto dallo stesso Cincotti, Long Way From Home è nato in una casa sulla costa dello Jersey, dove Peter ha costruito uno studio di registrazione e ha trascorso la maggior parte degli ultimi due anni da solo.  Le canzoni, ispirate per la maggior parte nelle ore della notte, costringendolo a non dormire per diverso tempo per poterle scrivere e comporre,  sono tutt’altro che tranquille, anzi assolutamente ritmiche e scatenate, con molti richiami agli anni Settanta e Ottanta, da “Wannabe a Song of summer”, fino al singolo” Palermo” (con videoclip girato proprio in Sicilia) e con molto pop e sonorità elettroniche, ritmi decisamente diversi dai precedenti Album dell’Artista ma ugualmente apprezzati dal pubblico presente.

Testo di Annamaria De Crescenzo

Foto di Mario Catuogno